10 thoughts on “

  1. Mi spiace. La registazione era tra le migliori riuscite…hai provato ad ascoltarla a volume molto alto? E’ registrata sottovoce e tutte le parole si distinguono bene, per questo non ho voluto il testo.

    Prova a ridirmi…

    e grazie per il passaggio e un bacione.

  2. tu provare fare così: aprire piccola icona vicino a orologino su barra in basso a dx, quella che dice controllo volume, e provare a sollevare fino al massimo il bottoncino: così facendo io sono riuscita ad ascoltarla, è così bella e piana e nitida che è bello dimenticarsene scorrendo l’orecchio e fare di nuovo play per ancora ancora ancora_

  3. Bacetto all’Amilga-tecnico audio.

    Iole ti metto comunque qui il testo, casomai:

    L’amore è una sciocca pretesa

    le anime, in fondo, saltellano

    e ridere o piangere è identico

    nei mari, sui mari dei mari morti

    le anime, bagnate, oscillano a colpi

    saprò trovarti quel vago vento sacro

    sbagli però se pensi che potrà asciugarti

    l’amore è solo un’isola di donne e di bambine

    e favole lebbrose dolci salpano dai suoi porti

    le anime sanno assorbire quelle folte piaghe

    eppoi cicatrizzarle sotto gravidi raggi di sole brillanti.

    Non si ricorda niente del fascino immortale che vinceva

    in te l’aggrovigliato battito di te fuochi grossi celesti

    dell’altalena d’inverno tutte le lievi cicliche parole

    ed un solo millesimo di fini strette sbocciate al secondo

    le anime non ricordano, ferme sui porti a tessere le stelle

    le chiuderei volentieri negli armadi vuoti di molte nostre case

    ma non ricordano, gravide di (morbide linee trasudanti sulla pelle)

    le hanno li, così, calde gomme di lue, d’amore, pacchi di secche foglie rose.

  4. Devi leggere King Kong Girl, di Virginie Despentes– una buona estate, Silvia, lucida e trasparente

  5. Grazie Maikonerina, puoi star sicura che sarà tra i miei prossimi libro. Amo queste segnalazioni, davvero.

  6. me la ricordavo, eppure non mi bastava sentirla.

    è strano questo bisogno di leggere, di ‘vedere’ le parole , come un confine che faccia da segno, limite ma invito allo stacco che porta dove si sente il loro battito. il nostro.

    grazie.

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