16 thoughts on “

  1. riesco a leggere poco ultimamente.

    – non riesco assolutamente a scrivere –

    eppure qui.

    come aria addosso. e fresca viva.

    larga come fosse un oltre.

    larga che mi sento.

    bella Silvia. bella te che apri.

    ciao e ‘gu-ri :)

  2. le biografie dell’occhio– questa terza è durabella– indossi la collana delle perle sedimentate e tonde dentro di te. così mi appare questo scorrere di testi. un fil di perle. un dono di memoria.

  3. e allora. allora quetsa voce. E adesso, e adesso. Il testo è aperto, silvia, va così esatto dove deve, è come quella scena in cui Al Pacino cieco danza, io sono il cieco, tu la ragazza.

  4. ehi, scent of woman l’ho visto anch’io ierisera. e…sì. questa poesia viene giù come un torrente pazzesco gioca vorticosamente in una pozza pochi lacerti di attimi e giù, a rotta di collo (il collo dei torrenti!) cascata e casca e si fa spuma e guizza la trota sotto e…oi, silvia. tu mi fai perdere la testa.

  5. ho letto per innumerevoli volte ” a furia di sposarti” anzichè di “spostarti”. eh, vedi: queste sono le poesie che parlano dentro, al dentro e che dal dentro di fanno parlare.

  6. Il testo è questo (ma sotto doveva esserci il piano:

    know what you want

    your magpies have come

    If you know me so well then

    Tell me which hand I use

    Make them go

    Make it go

    Saw her there in the restaurant

    Poppy don’t go

    I know your mother is a good one

    But Poppy don’t go

    I’ll take you home

    Show me the things that I’ve been missin’

    Show me the ways I forgot to be speaking

    Show me the ways to get back to the garden

    Show me the ways to get around the get around

    Show me the ways to button up buttons

    That have forgotten they’re buttons

    Well we can’t have that forgetting that

    Girls girls

    What have we done, what have we done to ourselves

    Driving on the vine

    Over clothes lines

    But officer I saw the sign

    Thought I’d been through this in 1919

    Counting the tears

    Of ten thousand men

    And gathered them all

    But my feet are slipping

    There’s something we left on the windowsill

    There’s something we left yes

    We’ll see how brave you are

    We’ll see how fast you’ll be running

    We’ll see how brave you are

    Yes, Anastasia

    And all your dollies have friends

    Thought she deserved no less than she’d give

    Well happy birthday

    Her blood’s on my hands

    It’s kind of a shame

    Cause I did like that dress

    It’s funny the things that you find in the rain

    The things that you find

    In the mall and

    In the date-mines

    In the knot still in her hair

    On the bus I’m

    On my way down

    All the girls seem to be there

    Come along now little darlin’

    Come along now with me

    Come along now little darlin’

    We’ll see how brave you are

  7. Claudio Lolli – Ho Visto Anche Degli Zingari Felici – Anna Di Francia

    Anna di Francia che arriva,

    Anna che ride, Anna che scherza,

    Anna che ascolta, che parla

    Anna che chiede, vuole sapere

    come andremo a finire la sera,

    Anna la piazza ti ama, ti ama con me.

    Anna racconta: l’ultima Francia

    com’era grigia, com’era triste,

    Anna racconta: il nuovo lavoro

    sempre camicie, solo camicie,

    Anna ti sembra di essere pazza

    Anna la piazza, la piazza ti ama con me.

    Anna che mi porta via

    e vuole bere, vuole parlare,

    s’infila in un’osteria

    forse stasera ha voglia di amore,

    Anna più bella, più bella che pazza

    Anna la piazza, la piazza ti ama con me.

    Anna troviamo tanti amici,

    uno comincia la discussione,

    sono momenti quasi felici,

    Anna mi guarda faccio il buffone

    “e dove sarà la cultura operaia?”

    Anna che scuote la testa e dice di no.

    Anna non vive, è da sola

    si è già stancata di prenderci in giro

    “e Luigi Nono è un coglione,

    l’alternativa nella cultura

    non è solo ideologia

    l’alternativa è organizzazione”

    Anna si arrabbia, basta parlare,

    Anna si alza, andiamo via

    e mentre la strada mi fa perdonare

    c’è anna che brinda alla sua anarchia,

    Anna imprendibile più di un momento,

    Anna dà un bacio alla piazza e poi se ne va.

    Non sarò per te un orologio,

    il lampadario che ti toglie il reggiseno,

    quando è tardi, è notte e tu sei stanca

    e la tua voglia come il tempo manca.

    Non sarò per te un esattore

    di una lacrima ventuno volte al mese,

    non conterò i giorni alle tue lune

    per far l’amore senza rimborso spese.

    Non sarò per te solo lo specchio

    di una faccia che non cambia mai vestito,

    non sarò il tuo manico di scopa

    travestito da amante o da marito.

    Non sarò quel cielo grigio quel mattino,

    il dentrificio che fa a pugni con il vino,

    non sarò la tua consolazione,

    e neanche il padre del tuo prossimo bambino.

    Per questa volta almeno sarò la tua libertà,

    per questa volta almeno solo la tua libertà,

    per questa volta almeno la nostra libertà

    e la piazza calda e dolce di questa città.

    (Claudio Lolli)

  8. stranamente comunicativa. non che sia un bene o un male. solo un dato di fatto( o un’osservazione, meglio). ciao e auguri

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