ah, e pensi che qualche volta mi sembra che tutto quello che ho preso sul serio sia finto e fatuo

mi vedrebbe camminare come una sottomodella blesa, allora, sulle solite vie del parco giochi, con gli occhiali sbagliati

e porterei con me una copia di un’antologia, il Fiume Cucchiaio, per darmi lo spazio che è quello che in mille hanno

capito, e non mi accorgerei di avere quella sciatta ma così azzeccata coda di cavallo che ha voluto significare molto di più

molto di più, vede, di quello che adesso mi riguarda, ma guardi, le dico che a me importa molto di più adesso che

questa cosa riguardi solo me. E vede quanto sia difficile stabilire cosa conti di più, molto di più, per esempio se le dico

"libertà individuale", a cosa pensa? Tutti impegnati a difendere lo stato di diritto delle minoranze

cosa c’è di più minoritario di uno? E ma infatti è anche questa l’attuale impostazione, buona e socialdemocratica

ma guardi, lo dico senza alcuna ironia, capivo Lolli si, quando si esprimeva diversamente, ricorda il

"gallo senza cresta"? e "il nano che ti arresta"? " e "il nemico marcia con i piedi/nelle tue stesse scarpe"?

quindi mi sento molto giù, a volte, e mi pare che non ci possa essere altra alternativa all’essere il vero nemico

di se stesso, faccio due conti e la vita mi pare gioco corto, impiego tritato, impegno stolido, potente

stortura, riconosco con commozione quasi vibrante quanta fatica e quanto amore, e poi li vedo scaravoltati

padri della prossima fucilazione

4 thoughts on “

  1. a volte penso alla mia adolescenza, segnata dalle 3 vie, vie della libertà. Ed Iraz, che non lo ama, Sartre. E tu, piccola combattente.

  2. no no, dirty. non è vero che non amo sartre. amo camus. stra-amo camus. camus è l’alessandria, sartre la juve.

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