Certi fra voi (karpos remix trasformativo 2004)

Rodan

Certi fra voi
visi pallidi
che vi grattate le braccia mentre
succhiate Plotino e provate
a pettinare le onde e i vostri cuori,
hanno riposto
senza ripensarci
un obolo e un rubino opaco
sul loro spirito defunto
avvolto in bende di vetro —

Certi si portano dietro nel carretto
tutti i desideri albini
che si contorcono carcerieri,
tirando come stalloni
la briglia che incide
il loro corpo da saggi
ma saggi non sono ma ingenui
e sprovveduti sognatori perditempo
già assennati
che non sanno farsi una Ragione
prigione
del perché continuano a cercare
se stessi proprio dove
finiscono
senza nemmeno un tonfo
ma con un canto tronfio
immortale
dove si piega una margherita.

Ecco potete
anche stracciarmi
in brandelli gettarmi
nel vento fuori dalla finestra
o giù per la tromba delle scale
ma i miei pezzi
si avvicinano per ritrovarsi
e suonare di nuovo,
voi
neanche tutti assieme potreste
concepire quel che
concepii io
per l’universo e le ossa
stanche della terra che ancora
riconosce il fetore
delle mie Passioni orrende
e delle sconfitte a venire,
tanto che si sente tradita
con un amante diverso
ogni giorno più bello.

Siete sabbia ora,
ma presto scorrerò su voi
compattandovi e sarete
la materia per l’idolo
con cui vorrete adorarmi.

Insieme saremo
Festività
e avrete il coraggio
di mettermi da parte
assieme ai bicchieri di cristallo
e le candele
per gli ospiti buoni
cui mi mostrerete orgogliosi.

Ubayy

Certi fra voi
che vi grattate le braccia
e provate a pettinare le onde
hanno riposto
un rubino opaco
sul loro spirito
avvolto in bende di vetro.

Certi portano desideri albini
e falsano le parole dei saggi
ma saggi non sono: sognatori

che non si fanno ragione
del cercare sè stessi

dove invece finiscono.

.

Basterà un canto,

dove si piegano margherite
e nel vento dalla finestra
o giù per le scale
i miei frammenti

si avvicineranno per ritrovarsi
e suonare di nuovo

stanchi della terra

che ancora fiorisce,
delle passioni,

delle sconfitte a venire.

.

E come sabbia
presto scorreranno,
materia per idoli
da adorare
e bicchieri di cristallo
e candele.

Silvia

Alcuni che siete
musi bianchi
pruriti radiali
in lecca-lecca di filo
ordinando fiotti ed amore:
porsero
caparbi
un dono un prezioso sangue
sul morto afflato
in garza cornea.

Alcuni in baule
alba desideria
a gabbia ingroppa,
e tensione da monta
che il collarino
l’edema savio segna
poverini
sciapi sonnambuli
in ritorno
arazzi
cages
e come trovare
se
al termine?
privi di rumore
però inni
eterni
al fiore.

Ora
fatemi a pezzi
buttatemi
fuori
in cavedio
ma tutto
insiemato
ricomponesi
e vi
surclasserà
( non creerete questo
che creo, io)
(cosmi, carpi)
in bare desolate
con l’odore visto
del mio marcio cuore
con prossima perdita,
cornute, dicono,
per molti,
magnifici.

Grani,
vi scivolo
e dal pongo
dio avrà la ciccia
in mia prece.

Diventati
ringraziamento
forza!
scostatemi!
con le flutes fine vetro
e i ceri del voto
agl’importanti
fattomivi vanità.

Ubayy

Alcuni che siete, bianchi
& C.
orinando a fiotti amore
ponete caparbi
un dono prezioso
di sangue morto
in bauli d’alba
.
desiderate gabbie,
che edemi corallini
segnano sonnambuli
sui vostri volti
.

come trovar-si se non al termine…
“ E di rumore privi?”
.

ri-assemblato
vi surclasserà
( non credete a questo,
io non creo, nuovo redentore, macrocosmi)
il mio esser-ci in bare assolate
con l’odore del mio marcio
e la prossima sconfitta,
.

dicono che
per i molti magnifici grani
che ha la cometa
di HA
L
L
E
Y
io scivoli
(come Alessandro il bicorne)
nei sogni,
diventato
ormai
un

ringrazia-
-mento
………

Luigi Romolo

Alcuni – chi siete?- BIANCHI
perfetti nel Sangue imMoto più
stanco – Morti di Luce se Il Sogno.

Quale è stato – In Fine – Il Dono?
IL DEDIDERIO di stanarsi e Sé
Dalla parte Interna del Sistema.

È trovarsi – qui nOn altrOve
nel 2061 – dicono i Morti.
Ma NoN è il solo multiplo
O granoFotone di corallo
Che – basti – si possa RAggiungere
Nel qual tempo (albedo quasi zero) Sognato

Alcuni trovano – Se non al termine
il senso O rumore di Orbite Ellittiche.
Vanisce, eppure, nel brillamento regolare
Il senso dei cristalli – infrange un passaggio.
Qui, da 8 minuti, Il quasi Sole è il Dio rinGraziato.

Ubayy

ci siete?-
prefetti del Sangue in Moto +
stanchi
morti nella Luce dei SUNG? (e qui ci stava bene un ideogramma alla maniera di Pound)
(parafrasi dell’ideogramma: “tagliate i miei alberi” ) —qualche sciocco ratto, alla ricerca dell’arca, sull’ARARAT— [E .Pound “THE EMPEROR”]
Qual’ è il nostro stato? – Il Fine è Domo?
O è ogni volta DESIDERIO ?
trovarsi – qui nOn altrOve?
Dove indovino orizzonti, cataste, montagne di morti? [ante o post data: 00-00-10149]
Ma non è isola solo multipla -O grammofono di corallo –Oh grammofoni
Di cor-Hallo?
Nel qual tempo albediante sogno radianti?

Alcuni trovatori – Se non al termine muovono: [OH il rumore di Orbite! ]
Nella brillanza : DIRECTIO VOLUNTATIS
senso dei cristalli e fraseggi di sole, sui tendaggi.
Qui
fra 8 minuti, Il quasi
Dio verrà buttato
Nell’immondezzaio.

Luigi Romolo (intermezzo)

Sottile è il Signore ma non malizioso, diceva Albert.
A indicare che la natura non nasconde il suo motore, ma occorre saper trovare.
Ho gradito.
E ti dedico l’esagramma 44

44 KOU o INCONTRI IMPROVVISI

Bisogna prendere precauzioni per evitare un pericolo. Sono necessari buoni alleati.

SENTENZA: Incontri improvvisi. Compare una ragazza forte e audace. Non bisogna sposare una donna del genere.

COMMENTO: Il tenero si fa incontro al solido: la linea debole incontra all’improvviso le linee forti. Se si contraesse ora matrimonio, non durerebbe a lungo. Un incontro fra cielo e terra dà come risultato la creazione di tutte le cose. Quando le linee forti si trovano nella posizione centrale e corretta ogni cosa nel mondo progredisce a meraviglia. L’importanza delle cose da compiere in questo momento è grande davvero! L’uomo mediocre e indegno comincia a insinuarsi nel governo del regno: occorre tenere sotto controllo la sua influenza.

IMMAGINE: Vento (Sun) che soffia sotto il cielo (Ch’ien). Il governare emana i decreti e li fa proclamare nei quattro quartieri del regno.

Silvia

Eccovi.
A burocràzia ematica dinamica
stremati
rinsecchiti di deità (prego, la diapositiva)
(quella della quercia stesa, carduccia)(topi grulli provano a
salvarsi in monte santo, di Ezra, imperatore).

Come stiamo? Avremo apoteosi filtrate?
O ti tira ancora?
Sempre lo stesso luogo?
Che so diritto, occupato di motte di cadaveri (in una data qualsiasi)?
Che sta solo tramonti trafitto da favilla bestiolina aranciata
musicale?
E mentre l’alba emetteva l’IO inconscia, l’IO radia?

C’è chi afferra – ma soltanto dopo ( ha suono ellittico).

Sbarluccica – di libero arbitrio.

Ha direzione di rocca e periodo del sole- su Persiane.

E adesso

(sette secondi circa)

il dio saltò

nel non-mondo (un cestino).


autori: Rodan, Ubayy M.H., Silvia Molesini, Luigi Romolo Carrino

4 thoughts on “

  1. Incerti, ma siete.

    :))

    Un bel delirio svenato emodinamico…

    E essendo un canto a *quattro* voci, mi sono bagnata d’una serie d’associazioni automatiche, particolarmente lemniscate, direi, da un punto di svista algebrico-geometrico. Eccole.

    >lemmi lemniscati

    >quartica quartina sghemba

    >percorsi chiusi autointersé-cantesi

    >fiocchi di parole a nastro

    >variazione dell’ellissi

    >locuzioni iterative/interattive

    Amen.

    :)

  2. E’ sempre un onore.

    E niente delirò per caso, soprattutto, anche se non c’è da vantarsene.

    Che c’è chi gioca e chi nonpuo.

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