a parlare con cara te chiara ora qui la tua rock singer potente e mi si solleva il cuore per quanto sembra in gracile e sempre di bellezza indistinta alzo gli occhi e la vedo giocare con i ragazzi della banda e non suonano però parlano di un reggiseno che non serve a niente e lui si capisce bene che non la vuole e molto più che lei non desidera e non spende e non sa e non può e non sente e che suona in eroina lenta mente
in eroina hanno fatto silenzi acuti e in eroina non risponderò
vederti in quegli occhi senza isolare le parole come farfalle in teche entrare nella trance della voce roca chiara dove

deve farsi forza quando chiacchera col vecchio e la vedi con poco sorriso o troppo ed abbassa gli occhi come per una strana incastritudine la madre benevola ed il suo cucù e pezzi a forma di pera e forse poco amore potuto non so so che non suona ora

so che suonerà e diventa tributo e tu dove tutta la bellezza e il mondo musica muto tu scintilla te provo a convertire in un’ apreghiera mentre ballano ma non c’è sera finale mai non c’è mai che mi dicevi che eri tu che morivi  non tuo padre e d’ altro e non ho niente che sia verde sia  brina chiara e cazzo e cazzo e  cazzo e  cazzo e cazzo e  cazzo e cazzo e cazzo e cazzo vagina e stellina e bambina ciascuno vuole fare la figura

non so più mi dimentico e passa tanto tempo tanto tanto tanto tempo lei scivola nei suoi teatri con la maglietta sporca e smagra grattando fender  nel colare la voce in la poesia braccata socialisteggia e sempre nonso rimbaud pollock non mi frega la gocciolina se la tenga lei è un armadio di legna dove metti i tuoi sbagliati e una scatola di latta che sugelli  per versioni e robert che le ha regalato le cose più importanti e niente di te solo urne persiane e merdartista

ti ho un pianto da dentro albina amelia spinascintilla spilla che strina trilla e che scompa

5 thoughts on “

  1. ciao, natanelgiornodellaRivoluzione, intenso leggerti, sei sempre fedele al tuo fanciullino..anche in questo è la tua bellezza. Io sto come il gatto di Schroedinger, nella scatola d'acciaio, reale, ma col desiderio rivolto alla sostanza quantica. Il mio fanciullino mi suggerisce gesti e modi di brandire le spade, restando poi ferma come in quell'opera di casorati, la donna incastrata nel punto di fuga del quadro, perché ogni azione determina troppo, e la figura di donna, incastonata, cerca un'estasi o un sonno, ed è in realtà già scomparsa dal quadro, che resta senz'anima. e di questo si tratta, di maria di Betania che si è scelta la parte migliore, di questo si discute nel mio cuore, del rompere eternamente un vaso di alabastro pieno di olio profumato, quando si è "molto amato". Ulrich aveva ragione, chi può sfamarsi con tanto poco? Anche a volerci credere, si vacilla come Gervaise di Zola, la blanchisseuese, e il povero giglio bianco rimasto in Parigi barcolla e imputridisce nell'Assommoir..Ah, ma la musica, invece, tende archi dorati per costruire una rete lucente, il mondo quantico dei desideri profondi, dove possono vivere allo stesso tempo le più intime contraddizioni, e nulla rimanere escluso, nulla dell'immaginabile, impossibile, nulla del desiderato, sacrificabile. Le tue parole vibrano come pesci ancora vivi, attimi dopoQQ      Q   Tjjjjj la pesca,  ka

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