un attacco invettivo, con lo sguardo in alto, e da una bassezza costretta ma non digerita, dico, sicuramente fuori concezione della testa. Reply ↓
L’uso delle onomatopee fumettistiche…eh, davvero bella l’idea di un romanzo multimediale che non finisce mai. Forse è un uso più consono al mezzo rispetto a quello di Rossetti quando ha scritto la sua Autobiografia dell’innato. Reply ↓
non a caso qualche ciancetta è urlata nella lingua dei cani, l’inglese (per la predominanza di suoni monosillabici. si può dire a-bici?) Reply ↓
Ho dovuto inventarmi un blog per essere riconosciuto? Non credo. Ma vorrei tanto sentirmi libero di pensarlo. Pensiero positivo. Madame, adesso può linkarmi con il mio vero nome. I problemi a riguardo finiranno per essere minimi, con il tempo. Non commento perché non ho ricevuto ancora un permesso. Inchinando la testa, Marco Reply ↓
Basquiat, son passà da lu e mè piasuo quel chel scrive. parchè el permesso? volo dirme che l’è el troll? no go mai domandà a nissuni de mostrarme la carta d’identità, ostia! (quest’ultima imprecazione vada intesa nella delicatezza che i veronesi hanno, talvolta, nell’evitare involontariamente una ben più marcata bestemmia) Reply ↓
un attacco invettivo, con lo sguardo in alto, e da una bassezza costretta ma non digerita, dico, sicuramente fuori concezione della testa.
sei sempre molto brava. bella voce.
L’uso delle onomatopee fumettistiche…eh, davvero bella l’idea di un romanzo multimediale che non finisce mai. Forse è un uso più consono al mezzo rispetto a quello di Rossetti quando ha scritto la sua Autobiografia dell’innato.
non a caso qualche ciancetta è urlata nella lingua dei cani, l’inglese (per la predominanza di suoni monosillabici. si può dire a-bici?)
Ho dovuto inventarmi un blog per essere riconosciuto? Non credo.
Ma vorrei tanto sentirmi libero di pensarlo. Pensiero positivo.
Madame, adesso può linkarmi con il mio vero nome. I problemi a riguardo finiranno per essere minimi, con il tempo.
Non commento perché non ho ricevuto ancora un permesso.
Inchinando la testa,
Marco
Basquiat, son passà da lu e mè piasuo quel chel scrive. parchè el permesso?
volo dirme che l’è el troll?
no go mai domandà a nissuni de mostrarme la carta d’identità, ostia!
(quest’ultima imprecazione vada intesa nella delicatezza che i veronesi hanno, talvolta, nell’evitare involontariamente una ben più marcata bestemmia)