Vorreste prendere respiro, tempo, e qui rabbia e furore non finiscono mai.

Una stanza pulita, illuminata bene, sedervi lì a guardare chi entra nel bar.

E’ una signora piccolina: si avvicina al banco e chiede un caffè d’orzo.

Ha un vestito bianco d’ uovo e nessun bracciale ai polsi.

Parla lentamente, movendo bocca ; bocca, pomelli ed occhi.

Prende la tazza con la mano destra, rigirandola brevemente sul piattino.

Apre appena le labbra per bere e non inclina la testa.

Lascia ottanta centesimi sulla salvietta di spugna verde.

Esce salutando.

8 thoughts on “

  1. Io non lo so com’é che succede. Ogni volta ci metti due o tre cose che mi lasciano un po’ così. A domandarmi perché a me non era mai venuto in mente di dirlo così. Stavolta quel vestito bianco d’uovo e il rigirare brevemente. Mi fai incupire.

  2. grazie cara. sono felice come un bambino quando individuo, nella mia limitata cultura, una citazione. per inciso detesto hemingway, eheheh. A

  3. dovresti leggere la mia “Hemingway davanti alla rastrelliera”, allora, te lo farebbe rivalutare; vai su lds o scrivi.com o neteditor o res.nuoviautori che la trovi…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.