Suonelli, gingillini.
Una crescita ardente.
Dove andavano dunque i bambini?

Ripetizioni sincere e
santi numi.
Ridiventavano dentr’in fiore sbocci.

Ah l’avessi saputo che
non c’entrava più
me ne sarei staccato liberamente

e l’isola epossidica de
divenire pertinente sente
un grande desiderio in contro.

Ma l’isola l’isola
l’isola
incroccata nell’antro furente

quanti anni diceva che aveva
l’isola
nel sacrato continente

dopodiché se ne andava
a firmare le carte e a deporre
niente niente

un po’ di me?
Paciugo inglorioso
asfittica e pastoia

dente di cane e dente
di leone.
E latte di gallina, toh

che si sappia! l’arlecchina
blu sorella e musa del
bel poeta muto

le giunga al cuore l’urto.