Associazioni libere al sogno (3)

"Io, piccina foresta accampata sopra un canotto…"

Non ci sono mai stata cioè, forse una barca a vela, forse un moscone, qualcosa di arancione.

Chessò, una piccola piscina gonfiabile di plastica ne avevo una, certo, molto facile romperla, sgonfiarla (ma forse era giallo cromo), le hanno tutti i bambini, no?, tonde e piene di rattoppi improvvisati ma l’acqua è dentro, sta dentro e non sotto l’acqua sono io, altro che piccola, forse si, forse estranea, sconosciuta e sparsa…

"…guardo sotto, verso la grande stanza di una casa sul mare."

Si, si, sotto, non sopra, guardo sotto, Io sto sopra, sul canotto-piscina sopra e dentro l’acqua, e la casa sul mare ha questa stanza, un compartimento dans la maison sur la mer, la mère, grande madre acqua, lì sono stata, lì starò ( certo che case sul mare solo negli hotel, case sul mare solo pagate). Vabbè, niente di che, io sono dietro la finestra della vista, riparata, niente vortici, niente dighe, nessuna tempesta, un mare davanti e dietro, anonimo, calmo.

"Là stanno seduti attorno ad un tavolo rettangolare e sono sicuri di tutto mio cugino, mia cugina ed il geometra comunale."

 

 

Al tavolo rettangolare si discute (una scrivania d’avvocato, un tavolo famigliare di famiglia grande – noi , ad esempio, ne avevamo uno quadrato-).

Mio cugino : amato, l’eroe negativo ma il grande eroe di adolescenza, l’arte e la musica, prematuramente sposato.

Mia cugina : l’intensa dolce ma risoluta, cancro come me e sempre innamorata di uomini bizzarri, come me, come me.

Il geometra comunale : mio padre è stato geometra comunale che aveva circa venticinque anni, io uno, ma questo non vuol dire niente perché mio padre è onesto e libero pensatore e di geometri comunali è pieno il mondo.

Essi sono sicuri di tutto, a dire che hanno capito lo stesso a trecentosessanta gradi, geode più, geode meno.

 

 

"Sono con loro, dentro, e li osservo attentamente : mio cugino, mia cugina, il geometra comunale."

Cosa devo aggiungere? Sono dentro, si, dentro, dentro con loro, non prendo le distanze, la storia è proprio lì. Magari l’unica distanza è che li osservo, non dirmi che non devo mediare.

"Un vecchio amore, occhi verdi, dovrebbe starmi a sentire, non mi sta a sentire, mi avvicino e provo a bloccarlo, lui se ne va con quella che ha maggiori attrattive."

Ma un vecchio amore è un amore perso? E’ perduto? E anche fosse perduto non proverai a cercarlo? Non proveresti a cercarlo un vecchio amore perduto e perso se ha quegli occhi verdi di sigillo che hanno formato il mondo, davanti e dietro il mare del corallo ( quello dalle acque basse e sicure), non proveresti a cercare comunque sempre quell’antico, unico riflesso smeraldino, tu-mai-avuto-smeraldi-diversi?

 

Ecco: c’è un’altra al posto tuo – E’ occupato- Non perso ma preso – E chi è lei, chi è lei, chi?

Ha più tette, sicuro, ha più culo, è più forte di me questa donna, la più fortunata delle donne che conosca, lo sa prendere, lo sa tenere, deve avere una morsa da qualche parte, un posto che stringe e contiene e ruba.