Che la strada è la tessera
oggi che arrivano gli alleati
tessera d’incontro e tessera di scorno
che la strada è mondo e tempo a stento
e varrà quel che vale in quel preciso momento
il fare, il dire
Santo! Santino! Oggi che ti armistiziano
vai su e giù per le vie disamate, ti liquidano
dal preposto esercito, ti arrestano, vai in Algeria
ti arrestano, vai via
hai perso, hai quasi perso, resti tu
con la pelle inaridita, gli occhi bucati
il sudore appiccicante e la bocca cattiva
solo tu a cercare pezzetti di fienile
coperchi alla pioggia, mangime
in casa d’altri, in casa tua, vai
a salvarti.
Che la strada è la gogna
oggi che salgono i malintesi
e vanno a casa loro e fanno uno
per dieci, alla loro distrutta sorte aggiungono
la tua, che la strada è gogna e selciato e
sassolini
la strada sono bambini sfiniti che ti sputano
Santino era il bambino numero tre
gli han fatto un giro intorno ed è sparito.
Signori, su che piangete se
signori, su che piangete
che la strada che ha preso non è quella dei monti
santificata, e non è quella dei fasci e non è quella
del grande mare
ha visto Montecassino sfracellarsi due volte
siccome dovevano filmare
e nuvole a Vinca, mercenari mercenari
dove doveva andare?
Beppe! Bepino! Oggi che lo scavalcano
va su e giù per le vie disarmate, lo smettono
dall’esercizio di patria, lo sequestrano, va nel campo
lo fucilano, va via
ha perso, ha quasi perso, resti però tu
con le palle striminzite, le mani lacere
la schiena rotta ed i piedi stritolati
solo tu a cercare profumo di case
coperchi alla pioggia, mangime
in casa d’altri, in casa tua, vai
a salvarti.