HEGEL

Cos’è nascere a Stoccarda, primo a tre figli

dal capo della cancelleria

e da una Fromm.

Scuola latina.

 

E agrimensura col colonnello dell’artiglieria.

Studia Omero e muore la madre

Sofocle e Socrate, a lui penserà il padre

romanzo ora in voga.

Parte Tubinga, anni diciotto

per studiarvi teologia, borsista allo Stift

(un protestare dopo Agostino), segue lezioni

di un Flatt metafisico ma

di uno Storr sul Dogma. Tutto troppo stretto

e fa casino, quindi prigione, a ventuno, un uomo.

A partire dal trimestre invernale

due poeti amici nella rivoluzione di Francia

con l’albero di libertà innalzato.

Incostante oratoria debole incerta

goffo pastore magister philosophiae.

Non ignarus nullam operam impedit

faccio il precettore a Berna

presso l’aristocratico e

leggo Kant dopo  la Leben Jesu

faccio entrare dentro la semplice ragione.

Scrivo in positivo, ma sono solo e aspiro,

la nuova sistemazione me la da il mio Holderlin.

Concilio.

Dissero: lamenta la crisi interna

della patria dal popolo, von Buergern, e fa

un programma di sistema, manifesto

dell’Idealismo tedesco del 96, e il ruffiano

tra Scardanelli e Diotima sposata Gontard.

Per ora muore il padre, una piccola eredità

un principio di economia politica.

Lo spirito del Cristianesimo ha il suo destino

in un frammento di sistema,

adesso è Jena:

roccaforte critica e mamma romantica,

veniva Novalis a trovarla, e Fichte e Shelling

e a Weimer

il consigliere segreto di corte Goethe.

Un libero docente, i suoi proventi magri.

Come il senso comune comprende

e la scienza il diritto naturale, farò

una costituzione di Germania in cui

si anticipa il crollo dell’impero.

Scrivo di fenomenologia perché non so parlare scioltamente.

 

Prendo contatti con gli editori mentre H. si ammala e G. si interessa.

.

Mi innamoro dell’affittacamere e i francesi entrano a Jena.

Ho trentasette anni, mi escono un libro e un bambino.

E rompo con Shelling,

ora rettore

dell’Aegidiengymnasium

di Norimberga.

Curando l’autorevolezza esteriore

sposo Marie di ventidue

(due ne avrò e ne usciranno due)

roba di logica,

un professore.

Prendo le parti del sovrano e conosco i francesi.

Prussia mi fa filosofo di Stato.

A Berlino copro tutte le discipline, le dieci ore

settimanali poi pubblicate dai discepoli.

Sand ora uccide drammaturgo zarista

per la Burschenschaft, nascerà

Karlsbad coi suoi decreti

via libertà.

Tra il Congresso di Vienna

e la Rivoluzione di Luglio.

Abbiamo Schopenhauer a Berlino per soli due semestri

ed aderiamo ai principi della Restaurazione, mentre

Christiane si ammala.

Attacca aspramente la teologia del sentimento.

 

Segue due volte il Barbiere.

 

Il figlio cacciato che morirà di malaria a Giakarta.

Negli annali berlinesi per la critica scientifica

la Bhagavad-Gita.

Un colloquio dopo Parigi.

Verrà il mal di petto e

una ratione una, universali, infinita.

E il non-sapere, e il sapere assoluto, e il panteismo moderno:

celebrerà l’accordo tra legge dello Stato e libertà accademica di insegnamento

e apprendimento

e l’orrore delle rivoluzioni liberali di Francia e Belgio

(lui si attiene ai decreti)

(la Chiesa protestante)

(il letto).

All’ombra dell’idealrealismo,

scrivendo un saggio sul progetto inglese di riforma

elettorale,

si spegne in poche ore il 14 novembre,

di un’epidemia di colera, come risulta agli atti,

o di un disturbo gastrico,

come sostiene la moglie.

 

 

 

p.s. la fonte cronologica da cui ho attinto (opere e vita di H.) è                            www.geocities.com/Athens/Delphi/4398/hegelbio.html

p.s.2   Chiara Yorke fa un’operazione simile, quattro e tre anni fa, quindi decisamente prima, e vi rimando a http://chiarayorke-karpos.splinder.com/, Aube. La sola differenza a me ora evidente è che i suoi testi sono molto più convincenti, io devo sempre chiudere. Ma mi premeva dire di quest’ Hegel, così…