Non ci si parla, pensava la Sgravata, perché si è troppo lontani o troppo vicini.

Perché ci si è detti troppe cose, ad esempio. Troppe cose mostrate. Cala la punta idealizzata, cala la bell’identificazione nell’ideale. Non ci si parla anche per questo, Salbutamide, mentre tutto converge a far si che si potrebbe, non ci si parla ecco, si moltiplicano i fraintendimenti e le supposizioni nel mondo multiplo dei molti dati, lei ne capisce, che legge Musil l’Ingeniere, troppe variabili, si decide di tacersi, cosa vorrà mai da me, a, b, c, o d?

Non ci si parla perché non ci si conosce, ovvio. Ma a conoscersi troppo non ci si parla nemmeno, certi musi nelle cene! Manco fossero le ultime, certe cene con te e lei seduti al tavoletto lungo delle cucine open space dove tutto è mostrato e plastico, fa fatica a muovere la parte sana della mandibola e tira lunghi pistolotti sul vino sulla storia e poi silenzio, manco ti rivolge lo sguardo, fa come fatica ad ammetterti tanto è preso nella rete del contegno.

Non ci si parla mai insomma. E’ un recitativo che impera e detta leggi alla giungla morbida del processo.

Alla Sgravata va bene così, beninteso, sembra lo sappia. Le viene un filo da ridere quando parlano di comunicazione, ecco. Le sembra tutto un gran teatro, ma vero, eh! Un vero gran bel teatro dove le Colombine strusciano la sottana e le Serve Padrone la stirano i Pantaloni raccolgono la posta e di nascosto gli Arlecchini se la fottono. Varianti anacolute e decorativi annessi e critica sportiva accompagnano il piatto.

Ma cosa cazzo fate? Stan sempre da un’altra parte il movente e l’effetto, cosa avete deciso di quel che agite, mascherine? Ma non che sia per questioni morali, perdio! E’ per capire! E’ per esserci.

(Precipite mi fa "c’è una distanza giusta". Ieri ha passato lunghi momenti a contare le schede. Poi l’hanno convocato per il processo ad un ormai trentenne accusato di aver ucciso i genitori per futili motivi e mentre gli bruciavano il negozio per essersi rifiutato di pagare gli studi di settore lo obbligavano comunque a chiudere il suo piccolo commercio, troppe fotocopie. Non può né sperare in un trapianto di organi perché la malattia non è degenerativa né mettersi in lista per le case popolari perché gli mancano i crediti, tutte le volte che va al Comune a chiedere una carta gli ripetono che la residenza non è la dimora, nessun numero di telefono gratuito prende nota della sua segnalazione di sospensione della domiciliazione bancaria e gli aumentano il gasolio del cinquanta per cento all’anno. In poste privatizzate va via un quarto della sua vita. Il medico gli mette le ricette rosse sul termosifone. Se vuole far ricorso dal giudice di pace per la multa programmata con i costruttori di vistared deve pagarsi l’avvocato, telefonate comprese. Paga l’assicurazione auto come da cartello, un bollo-pedaggio per ogni cosa che fa. E’ il duemillesimo paziente. Qualunque cifra per l’affitto della casa dove stare, qualunque cifra per dormire in qualunque posto.

La distanza giusta l’ha dimagrito. Ha le physique du role per diventare punk.)