L’uomo è una seria complicazione della natura, non credere, si fa e si sfa tutto solo, gelsomina spaccacazzo!
Lui sul divano. Sembra stanco. Sembra stanco. Lui steso sul divano della gran casa pesante, lui pensante, si attiene al ruolo e non risponde alle botte. Ha una dignità maschia sostanziosa e fa solo quando deve. Così siede. Apre il cassettino del tavolinetto e, di pacca, ne esce il tabacco, ne esce la ciotolina di bronzo, ne esce l’accendino, ne escono le cartine smoking blue n°8, dall’uscito tubetto di plastica nera delle ex-slides esce il tocco di fumo maron, bello unto e ciccioso. Ne fa pallini minimi dopo averlo leggermente scaldato con la fiamma e li mescola doviziosamente con un cespo di tabac. Su e giù con le dita, come un fort-da. Fa scivolare poi la mista nella cartina che tiene semiarrotolata tra il medio e l’indice della destra, con il pollice trattiene il filtro improvvisato per ultimo con una fabriano ruvida strappatella, e con le due mani la arrotola, la canetta, con l’amore delle cose fatte per bene se la lecca, se la chiude. In un silenzio mistico se l’accende. E tira, om!
Sarà. Il punto è che non sa soprattutto di cosa sta parlando, se ne va in giro senza corpo per pensare una folle eternità.
Lei ha preso un libro dallo scaffale, Lady Lazarus e altre poesie lo sghembo titolo, una mano femminile che infila l’indice destro in un libricino in un ovalino magenta in basso a destra sulla copertina. Stasis in darkness. Then the substanceless blue pour of tor and distances. Versarsi di vette e distanze. God’s lioness, how one we grow, come in una ci evolviamo, pivot of heels, calcagni, and knees! The furrow, la ruga, splits and passes, s’incide e si cancella, sister to the brown arc of the neck I cannot catch, nigger-eye, bacche, berries cast dark, occhiodimoro oscuri lanciano, hooks, ami- black sweet blood mouthfuls, boccate di un nero dolce sangue, shadows. Something else hauls me, mi tira, through air- thighs, cosce, hair; flakes, si squama, from my heels. White Godiva, I unpeel- dead hands, dead stringencies. And now I foam to wheat, spumeggio al grano, a glitter of seas. The child’s cry melts, si liquefà, in the wall. And I am the arrow, the dew, la rugiada, that flies suicidal, at one with the drive into the red eye, the cauldron, il cratere, of morning.
La posizione centrale
Sorgono (sorgono?)
sfaceli, dissolubili
e mentre l’abbandono langue
l’altro mi mostra che devo capire. Say:
fai conto che tutto è magma indicibile
e va dove vuole perché non sa non sa
io ti prometto che sublimerò, farò
milleduecento cose che non sei, saprò,
con te , riamalgamare e dare duro aspetto
alle facce che scommetto
al sintomo suono
alla pancia che s’ langue
al sito austriaco dell’abbandonica
al forse al forse di una tor-
re regina re
la matta che manca e rema
se e perché amarla?
Non ha solo dove va a condurla
non ha solo dove va a capire
è quel che dirà
ora:
ora
ora
ora
ora.
Resta in compromesso esangue tutto quanto fatto posatura
non si priva dell’anima a rosa dicitura, prova prosa
impressa dove può e suo-lè , sarà che toglie
o aggiunge se giunge a sé
nessun moto mai la muta
prova a nascere, pascere
capra munta, sutra.
Aìta.
Ut.
io resto. dondolo. mi approdo, sfaldo
nella tua bendaparola , mi apro.
tanto per dire, io le silvie le scrivo senza ipsilon, che poi vi confonde lo stesso dono. oh bella
cicce! quel che dite mi fafelicia. Ovviamente ho appena comperato un tinello maron…(cfr. Conte Paolo)