A premessa: io credo che Bene dica anche tutta una serie di eresie, so che lo fa proprio per dirle. Mi pare di averlo capito, ha istigato un tempo tutto il mio possibile odio e , bene, ho un po’ capito. Da uno che balbetta tutta questa dimensione di potenza fa tenerezza, e va ascoltato se poi il discorso ha questa apertura, questa speciale intelligenza. Ora parla di Joyce, scrittura interna a Nascita e morte (titolo provvisorio) e lo inglobo.

8 thoughts on “

  1. Lui negherebbe la “dimensione di potenza”, credo. Ti direbbe che ce la vedi tu perché vuoi ricondurre il suo essere oltre se stesso alle tue categorie razionali. Credo anche che sia porprio questo a essere recepito come “eresia” o a far venire – tout court – il nervoso!

  2. Certo che lo riconduco alle mie categorie, non potrebbe essere diversamente.

    Ma le eresie sono altre (che poi non è necessariamente un problema l’eresia in sé, molte forme di sapere se ne sono giovate. Il problema è procedere per eresie tout court nella codifica del mondo).

  3. Su questo mi piaceva soffermarmi, tolte le ingombranti premesse :

    dice C.B.: “in Joyce c’è questa elettricità…un linguaggio che si rende ai significanti, e i personaggi non esistono…l’Ulysse non è un monologo interiore , non è un modo di raccontare…è un passaggio del pensiero che non è obbligato dal concetto a trovare una mediazione, una ruffiana…qui il pensiero è completamente preso in giro…immediatezza unica, il libro della storia umana”

    C.B.: “il pregio dell’Ulysse è al di là delle intenzioni di Joyce…il ritratto dell’artista da giovane l’avrebbe sepolto nella miriade degli artisti della penna…è rimasto un libro eternamente chiuso…doveva essere sul tavolo, decoro degli anni 60”

    C.B.:” nel mio candore mi auguravo che dopo questo libro nessuno avrebbe più scritto libri…che si sarebbero riletti i classici ripubblicati come si deve…invece no, c’è stata un’inflazione…si continua a scrivere sonnecchiando, forse si continuerà a farlo per secoli”

    C.B.:”io detesto il teatro, l’Ulysse è soprattutto grandissimo cinema…è quello che il cinema non è mai riuscito a fare, sono immagini di prima, si direbbe, mentre il cinema non fa che riferire l’immagine morta del set…il set dell’Ulysse è nel fumetto del pensiero”

    C.B.:”riuscire a rendere tutta questa banalità attraverso un’altra scrittura…i grandi scrittori credono di esprimere il pensiero del di dentro e che questo coincida col pensiero del di fuori…bisogna essere visitati, è inutile cercare le cose…intrasenti la banalità dei personaggi…si sente tutto questo, ma non c’è”

  4. Dovrei abilitare la funzione di linkaggio (per il linciaggio provvediamo già noi) ad you tube anche su adversaria, interessante…

  5. guarda Spatny che è semplice: vai sul Tubo che ti interessa, copi l’Embed (in alto a destra) e lo riproduci su CODICE nello script di splinder.

    Mai usate tante parole strambe una in fila all’altra, ma è così. Automagicamente.

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