Per cui con l’astratto si può dire tutto. Non presa posizione  definita il mondo svolge spirali e non s’incaglia.

L’astrazione è rara virtù dell’intelligenza e traguardo finale dello spirito. Finalmente sbarazzati di quel profilo continuamente sopravvenente gli animi raggiungeranno orbita e sposeranno il nero totale , ma non definitivo.

Per cui ti rosso asperrima e mi resusciterai viso. Per cui ti amo interrima e sorri-so. Per cui la linea avrà frattale incontro e solo gli ingrandimenti mentiranno un vero, e solo ma no, non solo abbaini di luce, spicchiarli a grani mossi superiori agli insieme.

Quando mi immagino le membra seducenti immagino un sè-duce. E vorrei che fossero  le tue unghie reduci a spaccare la tela in quattro, mandalesca, e a non fermare l’abbraccio con l’analisi e l’olio, la sfumatura tintoretta, il tizianesco groviglio, vaghe prospettive a veleonardo o, cazzo, la crocefissione della francesca.

Sono stata amante di un preraffaelita, di un mezzo futurista paludato a festa, del magicoexquis surrealista compagno e della Stein, che mi ha rotto il servizio, lo ha rotto bene, ha visto come il manico si congiungesse alla tazza e tazza a piattino, e le curvature e lo scialle ed il guanto appoggiato al sedile, come per il tè andassero bene entrambi e di quale colore e di quale stile sottile beneficiassero l’addio, il ditale, il pettine, il biscotto, la cucchiaia, un cuscino e l’armadio.

Julian/Francis in certe radiografie sommesse, un sangue trino, messe su nero bocche e giustiziati papi, figure immani spesse soprani finocchi urlanti urtanti imperanti bloccati, dico che è un centotre per cinquantuno nel salotto che mi avete partorito nello sgabuzzino delle stroppe muse, dico che è un bell’intoppo, lo sgretolamento susseguente non altera ma proprio adesso parla. Dice:

finirò per farmi piacere il solo blu cobalto spatolato, mi ha senso, mi serve, non incontra il dito mignolo a preparargli un consenso, non simbolizza nulla perché privo di carattere linguico, se è nei sogni pospone un principe inguainato ma più indaco, tutto sommato interessa le parti e non cospira, non toglie, non raggira, non spoglie, non affonda, non mira, non decide, non vuole, non diffonde.

Forse assorbe.