Mama,

uuu,

io non voglio morire.

Nessuno mi ama.

Facilmente viene e facilmente va.

Lasciami andare (quindi?).

Niente succede realmente

a me.

So che composizioni importanti sono state realizzate attraverso il cut/copy/COLL. oRA VOLEVO SPECIFICARE CHE QUESTA PRATICA NON MI appartiene, anzi la trovo molla. Molla a dire "vedo la polvere che si solleva" , una pratica poco interessante di ( ma chi lo faceva, non ricordo, l’ho letto oggi, possibile che non ricordi quello che leggo, sembro Scalfari ieri sul programma di Fazio, al tempo che fa, che finisce, indementito? pareva, Scalfari, pur bello tosto con quelle idee che evidentemente tengono fin oltre demenza tanto son impostate ma non era ancora demence era ) scrittura poetica, ah!, ecco, era manuel agnelli dei dopoora, faceva il cut, ‘sta roba qui, che scrivi la qualunque e poi ritagli, vai a vedere che l’han fatta i surrealisti prima e dopo il cadavre, poi balestrini, bravo, quelli lì, cut and coll, come cazzo si scrive incolla in inglese’

Comunque.

Totally eclypse of the heart, io ci credo. quello che mi sta a cuore è che la cosa non venga fatta credere ad altrio.

sia chiaro, i refusi restano. Forse l’unica cosa che sensi. Sensando dunque: cosa fa si che i ritagli descrivano meglio le cose (amate? desiderate? costruite? preposte? aspettate? ….logiche, un pianto) che la precisa volontà di descriverle e la santa conoscenza di quel quarto d’arte poetica?

Risponde: il cut e sua mamma han più fantasia di noi che ci facciamo prendere dal previsto.

"Abbassi per favore che vado a letto?"